Le icone di Olga Izvekova
Le Uova Pasquali nella tradizione Russa
Presso la Torre delle Campane, Galleria Emilio Greco, con il patrocinio del Comune di Noale, Assessorato Alla cultura, dal 31 marzo al 9 aprile è stata allestita la mostra delle Icone e delle Uova Pasquali di Olga Izvekova.
Noale, Torre delle Campane
L’Icona è un secolare patrimonio della comunità Cristiana d’Oriente, pregevole di ricchezza per le immagini che nelle diverse epoche hanno testimoniato il valore della fede e della tradizione, spesso sono frutto di un percorso spirituale, hanno favorito anche ai giorni nostri un recupero del pensiero teologico della tradizione cristiana, che si può leggere compiendo attraverso un cammino a ritroso dai luoghi più vicini all’Oriente: anche nella nostra comunità si ricorda la figura di San Giorgio, nel quadro di Bordone Paris, o la storia di San Marco i cui resti sono stati trafugati dall’Oriente, si ritrova così il modo di riagganciarci alle radici lontane dei nostri Martiri.
Olga Izvekova: San Giorgio
In questa mostra, attraverso le rappresentazioni di Olga Izvecova scopriamo il grande patrimonio e la ricchezza teologica, il confronto con forti correnti di spiritualità e la collaborazione con le diverse espressioni delle comunità cristiane in un impegno di crescita aperto alle esigenze del nostro rinnovato contesto civile.
Una crescita non solo artistica, ma anche la scoperta di percorsi teologici che da secoli ritessono e interpretano l’anima del mondo.
Vari sono i motivi che troviamo in questa mostra, da quello storico, che ci porta a considerare il mondo orientale e il legame con la tradizione veneta, a quello artistico di cui le opere esposte testimoniano la varietà e la ricchezza di uno stile spesso poco stimato, ma che invece è frutto di passaggi della tradizione greca, russa e cristiana, con straordinarie armonie compositive e cromatiche.
Olga Izvekova: Miracoli e vita di San Nicola
Importante è arrivare a cogliere il pregio dell’icona, nel suo valore teologico in quanto, rappresenta una finestra aperta sull’ ”Infinito” un’esperienza del Mistero e della presenza di Dio. Illustrano delle vere e proprie narrazioni, mescolano personaggi reali e accadimenti contemporanei, interventi divini, attraverso le icone si diffonde la storia e la vita dei Santi.
Olga Izvekova: San Federico
In Russia ogni famiglia aveva le proprie icone che facevano parte dell’eredità dei genitori, con esse venivano benedetti i figli che si sposavano, o quelli che partivano per la guerra.
L’icona – Immagine – non è una coppia di quello che è rappresentato, ma il simbolo, con l’aiuto del quale si può arrivare fino alla comprensione del Divino, gioca il ruolo di mediatore tra il mondo terrestre e quello celeste. Sono portatrici e conservatrici della tradizione ecclesiale e una rappresentazione della Sacre Scrittura. Per conservare questo valore sono mantenuti intatti i modelli iconografici e quindi anche Olga ha rispettato questa importante regola, offrendo l’opportunità di ammirare nelle sue riproduzioni momenti della vita dei Santi, del tema della famiglia, e soprattutto la storia di Cristo e di Maria.
Anche le uova pasquali nella tradizione ortodossa riassumono il mistero della vita e della resurrezione. Il colore rosso rileva che “Gesù è risorto”, l’immagine della Madonna proviene dal dipinto di San Luca dal quale vennero diffuse le immagini successive che la rappresentano. Ai lati della figura è scritto il nome in greco e in cirillico, mentre nella parte retrostante vi è un Angelo con sei ali che impersonano lo Spirito Santo.
Olga Izvekova: Madonna di San Luca
Il colore rosso indica il sangue di Gesù e in Russia è il colore della festa in quanto letteralmente ha il significato di bellezza.
La Madonna ha una veste rossa con le pieghe d’oro e la fodera verde smeraldo, la corona indica la Sua maestosità, lo sguardo è rivolto verso destra, mentre con la mano indica Gesù Bambino. La veste di Gesù è avorio ed il mantello colore oro, con la mano destra è nell’atto di fare il segno della croce e nell’altra regge un manoscritto.
Olga Izvekova: Incoronazione di Maria Vergine
Olga Izvekova: Madonna in trono con Bambino
Nel percorso della mostra si rilevano Icone che testimoniano fatti salienti della vita e della morte di Gesù: L’ingresso a Gerusalemme, La trasfigurazione, Veronica con il lenzuolo, La Crocifissione, la Resurrezione, la discesa dello Spirito Santo, La Santa Trinità.
Olga Izvekova: Natività
Si susseguono altre che vedono in primo piano la Madonna: le diverse rappresentazioni con il bambino in braccio, o sospeso, l’Annunciazione, la nascita di Gesù, la famiglia di Maria, Maria Vergine in trono con l’Arcangelo Gabriele e i Santi. La famiglia di Olga con Anna, Sofia, Federico e la Santa Trinità.
Poi le iconografie dei Santi: San Giovanni, San Giorgio, San Nicola, sant’Elia e il sacrificio di Abramo.
Olga Izvekova: Sacrificio di Abramo
Olga Izvekova: La Trasfigurazione
Olga Izvekova: Il lenzuolo di Veronic
Olga Izvekova: Ascensione
Le opere, dal punto di vista artistico, rispettano quelle regole fondamentali che la tradizione ha fatto proprie: la titolatura in greco, apposta nel momento dell’elaborazione. In cirillico i nomi e le scritte che accompagnano i soggetti rappresentati.
La luce della tradizione bizantina, non proviene da una fonte esterna al personaggio, bensì è emanata da lui stesso e le vesti mantengono un carattere iconico.
La maggior parte delle Icone rappresenta i Santi, sono le cosiddette “icone ritratti”. In Russia sono chiamate icone dell’onomastico. Era importante che i santi fossero riconoscibili, ma non realistiche, perciò si usavano le scritte con il loro nome. I Santi Patroni appaiono come protettori e come mediatori delle suppliche.
Leggendo il dipinto di San Giorgio e il drago si riconosce la forza con la quale ha affrontato l’animale uccidendolo per salvare la vittima designata, ma la sua popolarità gli viene dal fatto di essere il protettore dei soldati nelle battaglie, di interi paesi come la Georgia che da lui ha preso il nome, del Regno Unito, della Russia e di diverse città come Mosca… La vita di San Giorgio era conosciuta bene a Bisanzio, ha raggiunto la massima popolarità nel XIII sec. Tra tutti i cristiani, gli ortodossi e i cattolici, ma anche presso le popolazioni non cattoliche e il mondo arabo.
Un'altra icona molto diffusa è quella dedicata alla vita di San Nicola di Bari, il Santo nella Chiesa Ortodossa viene venerato per i miracoli e per le suppliche che gli sono rivolte.
Olga Izvekova: San Nicola
Protettore dei marinai e dei pescatori, viene rappresentato al centro mentre solca le acque, nelle tasselle che lo circondano sono rappresentate le tappe fondamentali della vita e i miracoli.
La figura della Madonna ha una centralità fondamentale spesso la vediamo nell’unione con il Bambino Gesù : Madonna “Locus santus” con le braccia stese e il Bambino sospeso nell’aria, senza l’appoggio delle braccia. “Odigitria” (che indica il cammino, guida, ha ridato la vista) molto popolare a Bizanzio, tiene il bambino sul braccio destro. La Madonna “7 frecce” protegge dai nemici (senza Gesù).
Olga Izvekova: Madonna oditrigia
Ma la figura di Maria viene ripresa in tutti i momenti della vita di Gesù: dall’Annunciazione,
Olga Izvekova: Annunciazione
alla nascita, agli episodi della vita, fino all’incoronazione tra i Santi. Anche nella famiglia viene venerata e lo possiamo notare nella rappresentazione di Olga, Sofia, Anna e Federico sopra cui splende la SS. Trinità.
Poi seguono le vicende più note della vita e della morte di Gesù: il sacrificio di Abramo, la trasfigurazione, L’entrata di Gesù in Gerusalemme, la crocifissione, che è stata scelta come espressione di questa mostra in occasione della Pasqua. Il Crocefisso è piantato sul Golgota, raffigurato come un rilievo roccioso contenente una cavità, in cui vi è il teschio di Adamo
Olga Izvekova: Crocifissione
. Golgota significa luogo del cranio. Il sangue del sacrificio di Gesù colando sul capo di Adamo ha lavato il peccato e ha redento l’umanità. La celebrazione della Croce nell’icona di Olga Izvekova si richiama la tradizione dell’arte cattolica in Oriente. Una rappresentazione realistica della passione di Gesù nel momento del sacrificio, il capo si flette mentre la testa reclina nella morte ed il volto è rivolto verso la madre, che assiste alla scena di dolore. L’interpretazione originale dell’artista che traccia nel greco antico e in cirillico il messaggio dell’icona, nelle sue opere manifesta tutto quel valore sacro che appartiene a questa tradizione, viene curato nei particolari, sia nell’uso dell’oro che nell’alternarsi dei colori, nel trasmettere il valore spirituale che appartiene a questo genere di pittura. Lo sfondo del tempio di Gerusalemme ha una funzione iconografica e simbolica di identità della storia.
Per un miracolo, quali gli ingredienti?
Il velo del pastore,
un pizzico appena di presente,
un briciolo di ieri,
e alla manciata del giorno che verrà aggiungi a occhio
una fetta di cielo più quell’assaggio di pura vastità.
E si compie il miracolo.
Perché i miracoli, attratti dalla terra, serbano gli indirizzi,
anelando talmente
a svolgere la prescritta funzione
da giungere a destinazione perfino nel deserto
25.12.1993 Iosef Brodsky
Lidia Mazzetto