“Momenti”
Presso la Sala Mostre Galleria “E. Lancerotto”, con il Patrocinio del Comune di Noale – Assessorato Alla Cultura, è stata inaugurata domenica 27 maggio 2012 la mostra personale di Luciana Boscaro,
Nell’esposizione “Momenti” di Luciana Boscaro, sin dal titolo si intuisce che l’artista ha cercato di accostare alle tappe personali della vita quelle artistiche che hanno segnato l’evoluzione della sua personalità, delle sue tecniche, di esperienze, ma soprattutto quelle che parlano al suo animo e alla sensibilità, trasformate in opere d’arte.
Luciana Boscaro: "Il mulino"
Il suo primo contatto con la ceramica, la ricercatezza e la precisione dei fiori l’hanno segnata anche nelle scelte successive , dove però si è sentita più libera di lasciare esplodere i colori, attraverso i quali ha espresso i suoi sentimenti., le visioni, i giochi di luce, i pensieri i sogni, con la magia della pittura.
Luciana Boscaro: "Gigli"
La realtà contingente diventa un pretesto dove si intrecciano visioni ampliate e dilatate e il sogno e la realtà si compenetrano lasciando spazio a larghi respiri e a sussulti della natura, la forza della spatolata accresce il ritmo, la vitalità spesso esuberante, ma a seconda dei “Momenti”, rispetta un ritmo naturale della vita, del tempo e delle stagioni, con accostamenti anche delicati e di una certa spiritualità.
Luciana Boscaro: "Cartolina veneziana"
La positività dell’artista si manifesta nell’alternarsi cromatico, nell’impasto materico dove la spatola muove gli sfondi, crea degli stacchi e mentre gli accordi caldi e di forte tensione sono punti di forza, quelli freddi sono spesso frutto di emozioni, di rilassamento, di un ripensare, cercando nel silenzio una risposta a se stessa, quella sua necessità di esprimere nella pittura i “Momenti” del giorno, la voglia di comunicare, di agire, di essere attiva, di farsi sentire, di respirare, di sognare, ritrovando nei paesaggi naturali, o in quelli amati della sua Venezia, anche i simboli referenziali delle intuizioni e dell’immaginazione.
Luciana Boscaro: "Dietro a San Marco"
Lei stessa si chiede il perché di questi passaggi, ma accostando le opere per temi si scopre che il prevalere del rosso della Basilica della Salute, o le tinte tenui quasi bianche, o gli ocra gialli, non sono altro che il riflesso del suo animo, i “momenti” attraverso i quali rivive le fasi del giorno e i diversi soggetti assumono valori emblematici.
I colori contribuiscono a creare profondità e uno spazio implicito al di là di una realtà oggettiva.
Luciana Boscaro: "L'oro di Venezia"
La stesura a spatola, in un impasto materico, segue linee ora tirate, ora più dense e di spessore, sempre mosse da una gestualità che accompagnano il segno pittorico, favorendo negli spazi zone di luce e di attrazione cromatica.
Alcuni colori dominanti imprimono una freschezza e una vivacità congeniali, suscitano curiosità, danno una dinamica linearità alle architetture, mentre gli elementi naturali scandiscono maggiormente il ritmo formale della materia pittorica alimentando l’immaginazione.
Luciana Boscaro: "I Frari"
Il ritorno alla foglia d’oro sottolinea il suo legame con la tradizione veneta, evidenzia un certo preziosismo dell’immagine e contemporaneamente lo sviluppo della luce in una dialettica con le ombre colorate, che esplorano angoli contemplati dal cielo e rispecchiati nelle acque della laguna, nei corsi dei fiumi, nelle aree umide della campagna.
Luciana Boscaro: "La via dei girasoli"
Anche le nature morte, in particolare le composizioni floreali, vengono alimentate dall’oro, con il quale dà uno stacco di luce soprattutto nel fondo, mentre nasce il contrasto nelle fasce colorate. Ne nasce una sorta di accompagnamento che fa risaltare l’armonia lirica e la piacevolezza, dovute al segno pittorico, alla materia, alle serrate orchestrazioni di spessori e di densità.
Luciana Boscaro: "Esplosione floreale"
Le sale della mostra seguono un percorso dove l’artista cerca di accompagnare i visitatori a provare il susseguirsi di momenti tra sogno e realtà, lasciandosi andare nell’armonia dei colori senza rinunciare alla freschezza della natura.
Prof.ssa Lidia Mazzetto