“ARTE & SPORT” A NOALE
Con l’organizzazione dell”Associazione Sportiva Dilettantistica Veterani” e con la piena disponibilità dell’Amministrazione comunale (che ha concesso spazi adeguati), in occasione della Sagra del Rosario, si è svolta in Piazza Castello a Noale la “Prima Edizione di Arte & Sport” in una grande partecipazione di pubblico, presente sia lungo il “campo di gara” sia nei portici dove erano esposte opere degli Artisti partecipanti direttamente alla manifestazione sportiva. Direttamente, perché Pittori e Scultori si sono cimentati con impegno (e con goliardica ironia) nel gioco dello “spaciare”, antico e tradizionale sport veneto simile a quello dei birilli. I nomi degli artisti che hanno partecipato all’evento sono tra i più conosciuti a livello locale e nazionale e le loro opere esposte hanno magnificamente provato sensibilità, intuizione e professionalità artistica.
Collettiva dei Pittori coinvolti nel gioco "spaciare"
Non intendiamo informare su vinti o vincitori perché pensiamo sia più giusto mettere in risalto il significato di questa manifestazione; ricordiamo invece con piacere (nelle brevi note rilasciateci dal M.tro Trabucco) Pittori e Scultori che ben volentieri si sono prestati a questa bella e simpatica “manifestazione di piazza”: ENNIO BARBATO, pittore, vive e opera a Santa Maria di Sala (“una sorta di sinfonia cromatica pervade le sue opere dove il colore sembra associato a un suono, una orchestrazione che mette in risalto la struttura della sua pittura”); BRUNO BOSCHIN, nato a Noale, vive a Salzano (“scorci, paesaggi, casoni, nature morte: si fa interprete di tempi passati dove riaffiorano i sentimenti e le emozioni più nascoste; le variazioni di toni dei chiaroscuri si alternano a lampi di luce in un essenzialità espressiva, nella realtà delle forme che si aprono alle sensazioni dell’animo”); CRISTINA DE FRANCESCHI, noalese, vive a S.Giustina in Colle (“nelle sue opere i simboli tracciati indicano lo scorrere del tempo; soggetti che evidenziano elementi di una venezianità antica che mette a nudo tutta la grazia e l’eleganza del suo stile”); RENATO DE LORENZI, nato a Sanbruson, vive a Noale (“la precisione attenta dei particolari e il segno deciso esprimono chiaramente la ricerca di scorci architettonici con atmosfere arrichite da luci soffuse che si fondono nella valorizzazione del soggetto”); MARIO MACCATROZZO, nato a Robegano, vive a Noale (“una pittura fedele alle tradizioni alla natura, la ricerca delle cose semplici si evidenziano nella forza dei colori accesi; una percezione di gioia che coinvolge i sentimenti più nascosti”); ANTONIO MARINI nato a Mirano dove vive e lavora (“una pittura spontanea quasi casuale, libera, istintiva evidenzia una cromatica inserita in una quotidianità del paesaggio veneto arricchito di luci e di bagliori metafisici”);
momento del gioco "spaciare"
WILLY PONTIN noalese (“simboli e ricordi sono l’espressione della sua sensibilità dove il colore ed il contrasto alimentano impressioni in una dimensione romantica; itinerari pittorici ricchi di suggestioni nella memoria e nel nostro presente lasciano spazio per profonde riflessioni”); ARTURO SEIBESSI, nato a Venezia, vive a Mestre (“la sua pittura celebra da sempre Venezia e la sua Laguna rimanendo fedele alla tradizione paesaggistica dei pittori lagunari del novecento ma con dei tocchi personali innovativi che creano delle atmosfere irreali in una dimensione di matrice lieve e trasognata”);
LUCIO TRABUCCO, nato a Venezia, vive a Noale (“i colori, la luce, il taglio deciso, fanno emergere suggestioni e le lasciano spaziare nel quadro, il tutto percorso da vibrazioni , dove il paesaggio va oltre la realtà ma diviene la trasfigurazione dello stato d’animo che si fonde nella poesia e nei silenzi della natura”); GIANPIETRO VANIN, nato a Peseggia, vive a Santa Maria di Sala (“il legno e gli scalpelli sono per lui la tavolozza e i colori; si esprime quindi in trasposizioni in bassorilievo creando opere che richiamano la storia, la religiosità e la mitologia. Vanin diventa un narratore che comunica e trasmette elementi di una tradizione culturale che ormai sta scomparendo”)